Quando qualche giorno fa si è verificata la
funesta congiuntura astrale, grazie alla fioca luce della torcia, sono stati
loro a salvarmi la faccia.
Per prima cosa ho applicato sulle occhiaie il
Prep+prime di Mac nella colorazione Bright Forecast.
E’ una
penna illuminante simil Touche éclat. La signorina Mac me l’ha venduto
all’inizio dell’estate per sostituire il mio adorato Prolongwear concealer
NW20, quella volta assente in negozio, rispetto al quale questo costa di più e contiene meno prodotto. Non lo ricomprerò però
ho sperimentato una sua peculiare funzione. Essendo un prodotto molto leggero
può servire per dare un po’ di freschezza allo sguardo senza dover
necessariamente fare una base completa. Si fissa con una cipria trasparente e
si è pronte senza che si veda differenza di colore tra il contorno occhi ed il
resto del volto.
Così ho fatto, ricorrendo alla mia fedele
Hollywood di Neve Cosmetics.
Non ricordo più quante volte l’ho ricomprata. Pura
silica: asciuga, opacizza, riempie, mimetizza. E’ Photoshop in barattolo. Come
quell’amico che non vedi mai ma se sei nella cacca, il fidanzato ti lascia, hai
perso l’ultimo treno, sai che puoi chiamare.
Step imprescindibile: sopracciglia con il set di
Catrice. Anche se sono di fretta, anche se ho appuntamento alle nove e sono le
nove e dieci, io le sopracciglia me le devo disegnare! In questi casi uso solo
gli ombretti per non fare pasticci o calcare troppo la mano.
Nella rima interna inferiore ho applicato la matita
della collezione Paris experience di Pupa, Multiplay 05. In realtà è
glitterata, io dovevo mettere le lenti a contatto e non dura nemmeno tanto
nella rima interna. Non è stata una scelta molto saggia ma non mi ha dato
problemi. E’ stata la prima matita non nera che mi è capitata tra le mani. Mi è servita per camuffare il rossore della rima interna, tipico delle prime ore del
mattino.
Sulle ciglia il nuovo mascara di Essence Lash
Princess, acquistato la settimana scorsa.
Non avevo certo bisogno di un mascara ma potevo
lasciarlo lì? Il packaging è nero e sinuoso. Sul tappo le decorazioni, che
richiamano i ricami ed i lacci di un corsetto, sono di silicone rosa in rilievo.
Un tale tubetto poteva pure contenere una pomata per le emorroidi e l’avrei
comprato con lo stesso entusiasmo. Sul prodotto non ho ancora un’idea precisa
ma è abbastanza positiva. Attendo sempre prima di pronunciarmi perché i mascara
sono prodotti che apprezzo di più man mano che invecchiano. Per adesso posso
dire che non sbava e che l’effetto è modulabile. La mattina del blackout ho
fatto solo una passata ma con due passate l’effetto è molto evidente. Dona in
ugual misura lunghezza e volume. Tende a formare grumi. Ho verificato empiricamente che è da evitare il movimento a zigzag. E’ preferibile far
aggrappare bene le setole dello scovolino alla base delle ciglia e portarlo
fino alle punte. Se si fanno due passate
trovo necessario usare un pettinino per separare le ciglia. Con più di due
passate le ciglia si appiccicano troppo tra loro.
Un po’ di blush sulle guance pallide di chi si
sveglia all’alba ci vuole. Ho scelto qualcosa di leggero che potessi portarmi dietro per
i ritocchi (mi porto dietro qualche trucco a volte ma poi non ritocco mai
nulla).
Questo è di Bourjois, il numero 16 Rose Coup de Foudre, acquistato su Asos senza una ragione concreta.
Mi ha colpito il packaging come al solito. Me lo immaginavo in latta vintage ed
invece è in plastica contemporanea con un adesivo poveraccio sul coperchio. Quando l’ho avuto
tra le mani ho pensato fosse un inutile
dupe di Orgasm. Se non fosse che Orgasm mi è caduto ed ora è ridotto il
polvere e che questo Bourjois, nonostante non abbia la confezione figa che
speravo, è molto utile quando viaggio o sto fuori casa intere giornate. Il
colore è un pesca modulabile e dentro la scatolina trova posto un pennellino
ricurvo che non merita di essere sottovalutato. Ha la curvatura giusta per
abbracciare il mio zigomo e, tra tutti i pennelli che posseggo, è quello con cui
il prodotto rende meglio. In pochi centrimetri
ho blush e pennello. Per questo lo promuovo. E poi ha un profumo di
borotalco piacevolissimo!
Non so se definirlo realmente dupe di Nars. Sono
differenti ma se si possiede uno è inutile avere l’altro. Orgasm ha una base
più fredda e più glitterini.
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Nars Orgasm; Bourjois n. 16 (interno) |
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Bourjois n. 16; Nars Orgasm (con flash) |
Sulle labbra, arrivata a destinazione, ho
applicato rapidamente l’amato Blankety di Mac.
Qui di seguito paragonato alla Pastello Ballerina di Neve Cosmetics, lo Stay Matt Lip Cream 03 di Essence (fuori produzione… ma perché?!? Che odore meraviglioso che ha!) e la Pastello Conchiglia sempre di Neve Cosmetics.
Qui di seguito paragonato alla Pastello Ballerina di Neve Cosmetics, lo Stay Matt Lip Cream 03 di Essence (fuori produzione… ma perché?!? Che odore meraviglioso che ha!) e la Pastello Conchiglia sempre di Neve Cosmetics.
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Mac Blankety, Neve Cosmetics Ballerina, Essence Stay matt 03, Neve Cosmetics Conchiglia |
Quando non so cosa scegliere scelgo Blankety. Quando non ho
voglia scelgo Blankety. Perché a me l’effetto labbra chiarissime, beige e
polpose piace. Anche se in foto l'effetto globale della mia faccia così conciata fa sempre schifo.
Questo è stato il mio look d’emergenza e,
nonostante le condizioni meteo avverse, sono tornata a casa con una faccia
decente. Guardandomi bene allo specchio, quella sera, ho pure pensato che forse è il trucco con il quale sto meglio. Forse less is more, less is better. Per un attimo ho pensato di vendere tutto ciò che possiedo e diventare una minimalista del make up. In realtà credo che dopo una settimana mi annoierei.
Truccarmi non è farmi bella. E’ piuttosto diventare ogni giorno una donna diversa. E’ l’unico gioco che mi concedo nella mia serissima vita da adulta. L’unica frivolezza che ammetto nonostante la mia rigida concezione di me stessa e della vita.
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