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20 ottobre 2014

FACE OF THE DAY #2: Blackout

Se devi vagare nell’oscurità ti conviene avere dei punti di riferimento, qualcosa che conosci bene. Se ti alzi alle cinque del mattino con l’intenzione di salire su un treno e presentarti, ore dopo, ad un uditorio di sconosciuti, devi aggrapparti alle poche cose nelle quali riponi fiducia. Se poi proprio quella mattina, inspiegabilmente, è andata via l’elettricità in tutto il quartiere, è auspicabile tu abbia comprato una mini torcia da Decathlon. Magari esponendoti al ludibrio dei parenti che hanno insinuato stessi componendo un kit di emergenza nell’eventualità di un cataclisma. Che poi anche se fosse! Chi è che non ha avuto uno zainetto con l’essenziale per sopravvivere nelle notti seguenti un terremoto?!? Sono solo previdente. Non cacasotto. Nonono.
Quando qualche giorno fa si è verificata la funesta congiuntura astrale, grazie alla fioca luce della torcia, sono stati loro a salvarmi la faccia.



Per prima cosa ho applicato sulle occhiaie il Prep+prime di Mac nella colorazione Bright Forecast.



E’ una penna illuminante simil Touche éclat. La signorina Mac me l’ha venduto all’inizio dell’estate per sostituire il mio adorato Prolongwear concealer NW20, quella volta assente in negozio, rispetto al quale questo costa di più  e contiene meno prodotto. Non lo ricomprerò però ho sperimentato una sua peculiare funzione. Essendo un prodotto molto leggero può servire per dare un po’ di freschezza allo sguardo senza dover necessariamente fare una base completa. Si fissa con una cipria trasparente e si è pronte senza che si veda differenza di colore tra il contorno occhi ed il resto del volto.
Così ho fatto, ricorrendo alla mia fedele Hollywood di Neve Cosmetics.
Non ricordo più quante volte l’ho ricomprata. Pura silica: asciuga, opacizza, riempie, mimetizza. E’ Photoshop in barattolo. Come quell’amico che non vedi mai ma se sei nella cacca, il fidanzato ti lascia, hai perso l’ultimo treno, sai che puoi chiamare.
Step imprescindibile: sopracciglia con il set di Catrice. Anche se sono di fretta, anche se ho appuntamento alle nove e sono le nove e dieci, io le sopracciglia me le devo disegnare! In questi casi uso solo gli ombretti per non fare pasticci o calcare troppo la mano.
Nella rima interna inferiore ho applicato la matita della collezione Paris experience di Pupa, Multiplay 05. In realtà è glitterata, io dovevo mettere le lenti a contatto e non dura nemmeno tanto nella rima interna. Non è stata una scelta molto saggia ma non mi ha dato problemi. E’ stata la prima matita non nera che mi è capitata tra le mani. Mi è servita per camuffare il rossore della rima interna, tipico delle prime ore del mattino.
Sulle ciglia il nuovo mascara di Essence Lash Princess, acquistato la settimana scorsa.



Non avevo certo bisogno di un mascara ma potevo lasciarlo lì? Il packaging è nero e sinuoso. Sul tappo le decorazioni, che richiamano i ricami ed i lacci di un corsetto, sono di silicone rosa in rilievo. Un tale tubetto poteva pure contenere una pomata per le emorroidi e l’avrei comprato con lo stesso entusiasmo. Sul prodotto non ho ancora un’idea precisa ma è abbastanza positiva. Attendo sempre prima di pronunciarmi perché i mascara sono prodotti che apprezzo di più man mano che invecchiano. Per adesso posso dire che non sbava e che l’effetto è modulabile. La mattina del blackout ho fatto solo una passata ma con due passate l’effetto è molto evidente. Dona in ugual misura lunghezza e volume. Tende a formare grumi. Ho verificato empiricamente che è da evitare il movimento a zigzag. E’ preferibile far aggrappare bene le setole dello scovolino alla base delle ciglia e portarlo fino alle punte.  Se si fanno due passate trovo necessario usare un pettinino per separare le ciglia. Con più di due passate le ciglia si appiccicano troppo tra loro.
Un po’ di blush sulle guance pallide di chi si sveglia all’alba ci vuole. Ho scelto qualcosa di leggero che potessi portarmi dietro per i ritocchi (mi porto dietro qualche trucco a volte ma poi non ritocco mai nulla). 



Questo è di Bourjois, il numero 16 Rose Coup de Foudre, acquistato su Asos senza una ragione concreta. Mi ha colpito il packaging come al solito. Me lo immaginavo in latta vintage ed invece è in plastica contemporanea con un adesivo  poveraccio sul coperchio. Quando l’ho avuto tra le mani  ho pensato fosse un inutile dupe di Orgasm. Se non fosse che Orgasm mi è caduto ed ora è ridotto il polvere e che questo Bourjois, nonostante non abbia la confezione figa che speravo, è molto utile quando viaggio o sto fuori casa intere giornate. Il colore è un pesca modulabile e dentro la scatolina trova posto un pennellino ricurvo che non merita di essere sottovalutato. Ha la curvatura giusta per abbracciare il mio zigomo e, tra tutti i pennelli che posseggo, è quello con cui il prodotto rende meglio. In pochi centrimetri  ho blush e pennello. Per questo lo promuovo. E poi ha un profumo di borotalco piacevolissimo!
Non so se definirlo realmente dupe di Nars. Sono differenti ma se si possiede uno è inutile avere l’altro. Orgasm ha una base più fredda e più glitterini.

Bourjois Blush n. 16 Rose Coup de Foudre; Nars Orgasm


Nars Orgasm; Bourjois n. 16 (interno)
Bourjois n. 16; Nars Orgasm (con flash)



Sulle labbra, arrivata a destinazione, ho applicato rapidamente l’amato Blankety di Mac.
Qui di seguito paragonato alla Pastello Ballerina di Neve Cosmetics, lo Stay Matt Lip Cream 03 di Essence (fuori produzione… ma perché?!? Che odore meraviglioso che ha!) e la Pastello Conchiglia sempre di Neve Cosmetics.


Mac Blankety, Neve Cosmetics Ballerina, Essence Stay matt 03, Neve Cosmetics Conchiglia


Quando non so cosa scegliere scelgo Blankety. Quando non ho voglia scelgo Blankety. Perché a me l’effetto labbra chiarissime, beige e polpose piace. Anche se in foto l'effetto globale della mia faccia così conciata fa sempre schifo.
Questo è stato il mio look d’emergenza e, nonostante le condizioni meteo avverse, sono tornata a casa con una faccia decente. 
Guardandomi bene allo specchio, quella sera, ho pure pensato che forse è il trucco con il quale sto meglio. Forse less is more, less is better. Per un attimo ho pensato di vendere tutto ciò che possiedo e diventare una minimalista del make up. In realtà credo che dopo una settimana mi annoierei. 
Truccarmi non è farmi bella. E’ piuttosto diventare ogni giorno una donna diversa. E’ l’unico gioco che mi concedo nella mia serissima vita da adulta. L’unica frivolezza che ammetto nonostante la mia rigida concezione di me stessa e della vita. 

20 settembre 2014

ACQUISTI PUPA PARIS EXPERIENCE & OVERVIEW PUPA VELVET MATT

Mi sono recata in profumeria carica di aspettative e con un forte senso di colpa preventivo.
Cercavo di calcolare approssimativamente quanto sarebbe costata la mia spedizione. Per desistere cercavo di ricorrere alla morale e al buon senso convertendo la somma in giornate di lavoro di un operaio o in paia di scarpe. Mi preparavo a fare scelte difficili.
Trovatami davanti gli espositori intonsi mi sono data ad una meticolosa opera di swatching. Dopo qualche minuto sentivo che la mia passione sfrenata non trovava appagamento. A ben vedere, niente mi aveva fatta innamorare. Qualcosa di carino, niente di imperdibile, qualche delusione.
La Paris Experience è stata preannunciata e descritta nell’ambito delle beauty community come una collezione bellissima, la collezione di Pupa più bella di sempre. I presupposti c’erano tutti. La scelta cromatica incontra terribilmente il mio gusto e tocca i miei tasti estetici più sensibili. Viola, ottanio, labbra scure, damascato. Eppure dopo un’abbondante mezzora di meditazione  durante la quale ho dovuto arginare gli assalti salvifici di svariate commesse, ho scelto solo due pezzi.



La qualità degli ombretti in crema Vamp per me si conferma nuovamente. Sfumabili, morbidi, duraturi, colore pieno. 
I due più chiari, un dorato ed un rosa, non mi hanno colpita.
Lo 004 mi ha tentata. Era una sorta di rosa/lilla che avrebbe potuto piacermi ma, sfumandolo sulla mano due volte (non volevo arrendermi), mi sono resa conto che perdeva molto. 
Il verde petrolio, che pensavo di volere disperatamente, si è rivelato un bel colore ma un po’ piatto, a differenza di come risultava attraverso il pot (bluverdeglitteratoprofondowow).
Infine il viola, lo 002, che non credevo di acquistare dato che posseggo Diapason di Chanel. Tuttavia ho ben pensato che quest’ultimo scrive ancora ma si è già seccato e staccato dal barattolino. 

(turpiloquio)

Questo Pupa potrà tornare presto necessario come coadiuvante e sostituto di quello Chanel perché di viola sempre melius abundare quam deficere. Effettivamente come tono siamo lì. Quello Pupa è molto più intenso ma applicato con il pennello si avvicina molto a Diapason, il quale è comunque difficile da cogliere in foto nella sua totale bellezza. Stesso sottotono marrone, stessi riflessi blu. Pupa li ha più evidenti, ma Diapason dal vivo è più brillante. Sto già pensando ad una combo. 




Pupa 002, Pupa 002 applicato con pennello, Chanel Diapason (luce naturale indiretta)




Pupa 002, Pupa 002 applicato con pennello, Chanel Diapason (flash)

Questo è l'inci.



Le matite pensavo non fossero degne di nota ma la verde ha sostituito nel mio cuore bramoso l’ombretto 003. Eccola paragonata alle altre matite blu/verdi che posseggo. A sinistra Pupa, a destra dall’alto: Maybelline Khol Express Bleu Metallique, Max factor Cobalt blue, Kiko Double Glam 05, Kiko Glamorous eye pencil 409, Neve cosmetics Pastello Cielo. Il mio ultimo acquisto è decisamente l’anello di congiunzione tra il blu ed il verde, un bellissimo color petrolio/ottanio/pavone.

(Luce naturale indiretta)


(Flash)



Dei rossetti avrei gradito solo il più scuro ma non era il rosso cupo che cercavo. Il primo l’ho trovato insulso. Il secondo è stato paragonato a Rebel di Mac ma, pur non avendo quest’ultimo, credo che le comparazioni diffuse in rete siano fuorvianti. Rebel ha un po’di viola che in questo è assente. La differenza, a seconda della pigmentazione delle labbra e dell'incarnato, può assumere anche una certa rilevanza (rilevanza da makeup addicted, si intende). 
L’illuminante dal packaging eccelso mi ha delusa per la texture troppo spessa, quasi polverosa. Non è il tipo di illuminante che gradisco, anche perché troppo dorato. 
Tra gli smalti l’unico che metterei sarebbe il color sangria (è così che si chiama quest’anno il color vinaccia/amaranto/granata) del quale ho già qualche rappresentante nel mio parco smalti.
Sono poi passata ad analizzare i nuovi ombretti in crema matt. Pensavo di perderci la ragione ed invece (escluso a priori il nero, il blu ed il marrone) ho constatato che l’Aubergine era marrone, il Taupe era marroncino nocciola, il Lilac Grey era un marroncino grigio che ricordava troppo il mio Stormy pink di Mac. Bella texture ma niente che valesse l’acquisto, con mio sommo rammarico. Esistono della stessa linea quattro mascara (di cui tre colorati) e ben  nove smalti (che non ho valutato poiché sulle unghie preferisco i colori laccati). Tra i sedici rossetti nessun colore che abbia colpito la mia attenzione se non il numero 100. Nude. Rosa. Un altro. Meglio di no. 


Viva

12 settembre 2013

PUPA - VAMP! CREAM EYESHADOW

I tempi delle trousse (consentitemi il termine vintage) di Cappuccetto Rosso sono ormai lontani!
Pupa ha cambiato volto ed ultimamente ho avuto modo di constatarlo più volte. 
Le novità del brand sono tutte interessanti. 
Ho resistito al richiamo del celebre mascara, capostipite della stirpe Vamp, delle unghie con le palline attaccate sopra, degli smalti effetto gel, persino dei blush in crema, dei pigmenti e dei mascara fluo. Poi mi sono trovata davanti i nuovi ombretti: compatti, cotti ed in crema. 
Dei primi alcuni hanno il loro fascino, i secondi li snobbo sempre forse traumatizzata dagli omologhi della Kiko, ma sugli ultimi non ho avuto la forza di sorvolare. Non ho nemmeno atteso la promozione di questi giorni (cliccando "mi piace" sulla pagina Facebook di Pupa è possibile scaricare dei coupon per acquistare uno smalto al costo di 1 euro o prodotti Vamp al costo di 5 euro) e, dopo aver studiato in rete swatches e comparazioni, ne ho acquistati due. 

Pupa Vamp! Cream e/s 200 - Pupa Vamp! Cream e/s 501

Sul sito www.pupa.it  il prezzo consigliato è di 11,60 euro. Io li ho pagati 9,80 euro. Da Coin e da Limoni costavano di più. 
Esistono 12 colori ma, dopo attenta riflessione, ho scelto il numero 200 Khaki ed il numero 501 Burgundy. 

200 e 501 (luce diretta)

Il 200 è un color platino con leggeri riflessi verdi, da più parti ritenuto dupe di Epatant di Chanel. 
Il 500 è denominato e considerato borgogna ma, a mio avviso, borgogna non è. 
Eccolo swatchato di fianco al pigmento Heritage Rouge di Mac (bellissimo anch'esso). 

Pupa Vamp! 200 - Pupa Vamp! 501 - Mac Heritage Rouge (luce solare diretta)

Spero che, attraverso il confronto, condividerete le mie perplessità. L'ombretto di Pupa è un marrone ramato. Un bel marrone ramato ma non un borgogna! (Credo possa essere comparato con Ebloui di Chanel ma non posseggo quest'ultimo quindi non so dirlo con certezza).

(luce indiretta)

(flash)

Segnalo anche il numero 600 Illusion Gray, dupe quasi perfetto di Illusoire di Chanel. E' il classico colore per cui solitamente perdo la ragione ma, dato che posseggo il suo predecessore blasonato, vi ho rinunciato a malincuore. 
Tra tanti colori neutri spicca il  201 Antigua, un verde smeraldo che avrei adorato se non fosse che nel mio imminente futuro saranno molte le occasioni formali che richiederanno make up noiosi discreti.
Il 300 Sapphire è un bel punto di blu; il 301 Sky Blue, un pervinca, è tra quelli che hanno la texture migliore, se la memoria non mi inganna. 

Il finish è metallico, la texture scorrevole. La stesura è facile sia con pennello (sintetico, of course) che con le dita. Sfumabili ma long lasting. 
La durata è eccelsa. Il 200 ha resistito 11 ore, di cui una di intensa attività fisica, senza primer e senza manifestare segni di cedimento. Non è sbiadito, non è finito nella piega della palpebra. E' rimasto luminoso ed uniforme. 
Il 501 è stato sottoposto a test meno severi ma posso garantire che è in grado di rimanere inalterato, senza alcun primer, per 5 ore. 
Condivido, dunque, le opinioni e le recensioni entusiastiche di molte. 
Nel confronto col sopracitato Illusion d'ombre di Chanel vince Pupa, tuttavia non ne acquisterò altri a causa della gamma di colori un pò limitata e dell'imminente uscita di altri Paint Pot by Mac. 
Ebbene sì! Da brava make up addicted consapevole programmo gli acquisti ma la mia etica vacillante non mi vieta di isitigarvi a correre in profumeria.

Viva