12 aprile 2013

DI MATRIMONI ED ALTRI GUAI



Anche stamane, come di consueto, con un solo occhio aperto, accendo il cellulare.
Conto fino a cinque.
Suona.
Vediamo che problemi ci sono oggi.
Leggo sms: " Volevo portarti l'invito per il mio matrimonio. Come ti trovo?"
Merda!
Ho richiuso l'occhio ed ho immaginato prati verdi, acque cristalline, cinguettii, odore di fresie, Chanel vintage e Gerard Butler con la barba.
Devo accettare l'idea. Sono invitata ad un matrimonio.
Quelle occasioni in cui la gente si veste di nuovo ed augura agli altri l'avverarsi di utopie a cui in fondo non crede più.
Quando ho parlato al telefono con la sposa avrei voluto, per onestà intellettuale, illustrarle la mia aggiornata visione dei rapporti sentimentali ma mi è sembrato vagamente inopportuno.
L'ho lasciata fare e credo si sposi sul serio.
Tra venti giorni!
Ora, dato che sono ancora i primi d'aprile, non fa caldo, non fa freddo ed anche io non sono mai stata più lunatica e meno self-confident in vita mia, mi viene naturale imprecare... che minchia mi metto?!?
Sono conscia che in tante si stiano ponendo la stessa domanda in questo momento.
Un urlo silenzioso di disperazione ci accomuna tutte, si eleva fino al cielo agli inizi di aprile e termina soltanto ad ottobre.
Sì, c'è anche gente che si sposa a dicembre, vero. 
Solidarietà.
Mi sento avvilita considerando che non ho tempo per andare in giro a fare shopping e che i miei denari erano stati destinati ad un restyling del guardaroba primavera/estate.
Avevo giustappunto preso atto che il suddetto consta di decine di capi neri, forse a causa del mio struggente lutto fidanzamento quinquiennale.
Strano che credessi di essere felice eppure indossassi solo pullover collo a V neri. 
Meditate gente, meditate. Ma questa è un'altra storia. Per fortuna.
Ero quindi pronta a tuffarmi in nuvole di chiffon color pesca, di lino color sabbia e seta verde smeraldo (Io Pantone lo studio due stagioni prima nemmeno lavorassi per Vogue!)
No! Addio sogni di moda! Addio stile nuovo, sorriso nuovo, cuore nuovo... 
Devo acquistare un abito per la cerimonia.
Credo che l'ultima volta indossassi un abitino di sangallo bianco.
No, non c'era il rischio mi scambiassero per la sposa perché avevo sette anni.
Facevo la damigella ed ebbi anche il mio minuto di gloria quando il sacerdote mi chiese cosa volessi fare da grande e risposi tronfia, al suo microfono, "la maestra".
Allora tutte le teste degli astanti furono piegate dalla tenerezza e mi rivolsero sguardi innamorati.
Li avevo in pugno.
A nulla valse la frase strappalacrime del paggetto:
 "Voglio fare il meccanico, come il nonno".  
Caro, puoi soltanto mangiare la polvere. Sono più carina ed ho una sottogonna di tulle.
Sono io la star!
Ecco, vorrei un abito che mi facesse sentire una diva come allora.
Venti anni dopo. 
Speriamo solo non mi venga chiesto cosa voglio fare da grande che non è periodo proprio!

Ho già passato al setaccio tutti gli e-commerce modaioli d' Europa.
Nulla.
Non è questione di prezzo o di taglia.
Nulla.
Sono anche entrata da Zara ripetendo il mantra "imaginapuoi".
Nulla.
E' primavera e qualunque capo di abbigliamento femminile scopre almeno quei cinque centimetri sopra il ginocchio che io, no davvero, ad una cerimonia, con tutti gli sguardi addosso, non mi posso permettere.
Le sensuali smagliature dell'incavo del mio ginocchio le riservo a pochi eletti. Non vorrei che il connubio con il valgismo stimolasse gli istinti primordiali degli invitati. Poi ora che sono single rilascio troppi feromoni... 
Devo coprirmi per ragioni di ordine pubblico.
E niente, quindi sono nuda.
Sono quasi al punto di prendere in considerazione il tailleur che mia nonna indossò al matrimonio di mia zia.
Avete presente quelli blu notte con le paillettes sul décolleté?
E faticherei pure per farmelo entrare, dato che mia nonna è più magra di me.
L'abito ideale è di un colore pastello oppure verde petrolio e io ci abbinerei delle décolleté nude ed anche la pochette nude. Col budget ideale ci vedrei un contenitore Miu Miu. Un bolerino (si dice ancora bolerino?!?) ideale che sia in perfetta armonia con la forma dell'abito ideale che ancora non ho finito di immaginare. 
E poi ci sarebbe odore di fresie e Gerard Butl... No, ok!
Innanzitutto devo capire se è di giorno o di sera ed in secondo luogo, cosa fondamentale, se ho una scusa per non andarci.
Infine devo incrociare i dati, raccogliere informazioni e verificare la percentuale di gente che sarà presente e che potrebbe essere interessata alle mie vicende personali.
Si sa, i matrimoni sono i luoghi preferiti per informarsi dei fallimenti professionali e sentimentali degli altri.
Ed io in questo periodo potrei soddisfare i pruriti di tutti gli invitati messi assieme.
Mi rimane da giocare un'ultima carta.
"Amica, ma ci hai pensato bene? Sono soltanto undici anni che state assieme. Non fare passi avventati"

Viva

6 aprile 2013

FACE OF THE DAY #1


Oggi è sabato e tutto va bene. 
Inspiro, espiro... 
Dentro pensieri positivi, fuori pensieri negativi... 
Già. 
I fine settimana non li amo granché.
Sembra che ci si debba divertire o rilassare per forza. 
Io invece avrei un casino di cose da fare. 
Poi ci sono i vuoti che lasciano le persone e per quelli il week-end è un gran problema.

Trascorro sempre qualche minuto dei miei fine settimana a fissare il vuoto sentendomi impotente e domandandomi dove saremmo andati, di cosa avremmo riso, come mi sarei vestita e truccata per venirti incontro. 
Certo... alla fine mi vesto e mi trucco comunque, ma farlo per me stessa non è divertente come farlo per te. 
Il mio specchio non è clemente come lo erano i tuoi sguardi amorevoli. 

Che io voglia o non voglia oggi è sabato e tutto va bene. 
Per fortuna ho sempre la mia faccia della quale posso fare ciò che più aggrada.
La luce primaverile suggerirebbe di usare toni accesi, magari il giallo, ma il richiamo di questa palette è più forte.
Parto da qui e dal ricordo di te che corri a comprarmela di nascosto qualche giorno prima di Natale. 

Hustle su tutta la palpebra e sulla rima inferiore, Buck per sfumare, Virgin sotto l'arcata sopraccigliare. Immancabile correttore, cipria per fissare, una base viso leggera tanto per fortuna oggi non ho imperfezioni. Un leggero contouring che aiuta sempre. Il blush pesca che fa subito primavera, le sopracciglia definite ed un bel mascara. 



Mi accorgo di avere delle labbra. 
Forse le trascuro volutamente. 
Le punisco per non aver saputo dire le cose giuste, per aver baciato troppo poco.
Il ricordo delle tue mi fa ancora una tale tenerezza! 
Sono ancora così familiari e vicine che, immaginandole soltanto, riesco a sentirne la consistenza ed il calore.
Scelgo istintivamente il mio rossetto più nuovo.


Fucsia.
L'unico guizzo allegro che concederò oggi al mio viso.  
Avrei messo questo se oggi fossimo andati di nuovo in riva al mare, sotto il castello, a prendere un gelato. 
Poi sarebbe sceso il sole e si sarebbe sollevato un vento indisponente, di quelli che ti colgono di sorpresa e ti fanno pentire di aver indossato il trench troppo presto.
Saremmo entrati in macchina brontolando e tu avresti detto d'improvviso: "Che sei bella amò!".


FACE:
- Mac prolongwear concealer in NW20
- Elf Mineral Booster Sheer
- Mac Mineralize Skinfinish Natural in Medium
- Kiko Bloom Blush 02
- Mac Blush Harmony (contouring)
- Mac Eye Brows Pencil in Spiked

EYES:
- Urban Decay Primer Potion in Original
- Urban Decay Naked Palette
- Benefit They're real mascara

LIPS:
- Mac lipstick in Impassioned

Viva

5 aprile 2013

EVE PEARL - SALMON CONCEALER

Sono convinta che una buona base viso sia fondamentale.
A qualunque età.
Trovare la soluzione più adatta per le proprie esigenze è una missione tutt'altro che facile.
Assodato che il primo imprescindibile step per avere risultati soddisfacenti è la cura della pelle, per ciò che detergenti, tonici, creme, contorno occhi, maschere et similia non possono fare, viene in nostro aiuto Amico Correttore.  
L'amico del giorno è il Salmon Concealer di Eve Pearl.










Dello stesso prodotto esistono più versioni: il pot con una sola tonalità (a cui è aggiunto un agente idratante o qualcosa di simile), il duo ed il trio (trio A e trio B, rispettivamente con tre tonalità più chiare e più scure).
Quello da me acquistato (su love-makeup.co.uk al prezzo di 34£) è per l'appunto il trio A.

La texture è morbida e grassa, il che potrebbe fare felici le amanti dell' Erase paste di Benefit... me proprio no!
Entrambi i prodotti scivolano rovinosamente nelle mie recenti rughette d'espressione collocate sulla palpebra inferiore ma potrebbe trattarsi di una punizione divina per tutti gli auguri nefasti che indirizzo al mio ex quindi non è affatto scontato che ciò valga anche per voi.
So di gente che con il Benefit ottiene soddisfazioni. Dell' Eve Pearl ho letto e sentito ben poco quindi non posso riportarvi testimonianze positive.
La mia esperienza? Non posso tesserne le lodi per il motivo di cui sopra ma di certo è un correttore illuminante che svolge bene il suo lavoro. 
Scegliere il trio presenta, a mio modesto avviso, un pro: avere a disposizione tre tonalità differenti. Difficilmente un individuo caucasico non troverà tra queste quella adatta alle sue occhiaie. 
Così come è possibile che, sperimentando, si comprenda di doverne usare più d'una. Nel mio caso la tonalità più scura del trio nell'incavo del naso (dove poggiano i nasalini degli occhiali, per intenderci), quella media sul solco dell'occhiaia e quella più chiara come un quasi-illuminante dove ritengo più opportuno (ad esempio per definire il trucco occhi nell'angolo esterno). 
La varietà è utile anche qualora vi sia occasione di truccare altri o nel caso in cui ci abbronzassimo ed avessimo bisogno di un correttore più scuro o più chiaro a seconda del periodo. 
Se a qualcuno stesse passando per la mente di usarlo per camuffare le imperfezioni, suggerirei di optare per qualcos'altro. Troppo morbido ed illuminante. Anche fissandolo con una cipria non è la soluzione ottimale (ma devo ammettere di averlo utilizzato anche a questo scopo in situazioni di emergenza).

Lo applico con il Deluxe Crease Brush di Real Techinques o con il neonato eyebuki turchese di Neve Cosmetics.







Con il metodo professionale, aka "usa le dita", non mi sono trovata bene. Il prodotto si disperdeva troppo. 

Per quanto riguarda l'inci potete leggerlo da voi.








Se per la skin care ed il fondotinta sono ormai diventata una talebana del bio (solo vero minerale per la mia pellaccia, genitrice di comedoni), su tutto il resto chiudo un occhio.  

Viva

4 aprile 2013

DIE TO BORN


Nel 2012 ho scoperto che posso essere figa anche con i capelli corti, che posso portare un rossetto rosso senza sembrare Joker e che il mio fidanzato non mi ha mai amata.
In realtà l'ultima è venuta prima delle altre, prima di tante altre scoperte.
E così da agosto sono rotolata fino ad oggi.
Il divano mi ha accolta sempre.
A volte in posizione fetale, altre sdraiata con le braccia sotto la testa e il naso all'insù.
Adesso sto morendo per rinascere.
Die to born.
Sono certa di averla ascoltata per la prima volta in un giorno qualsiasi, quando ero felice, ormai tanto tempo fa.
La felicità capita sempre in un giorno qualsiasi.

Viva