26 dicembre 2013

BENEFIT - THEY' RE REAL! (Di colpi di fulmine e sesto senso)

Lo vedi la prima volta ed a mala pena lo noti.
Lo incontri nuovamente e, dopo una rapida occhiata, sentenzi che non è proprio il tuo tipo.
Poi un giorno ti volti ed è in prima fila, fiero e diverso dagli altri. 
Pensi che vorresti avere a che fare con lui in qualche modo.
Esteticamente non ti piace ma senti che dovresti dargli una chance. 
Mi è capitato due volte.
La prima quasi un anno fa.
Allora ero da molto tempo fidanzata fedele dell' I love Extreme di Essence, elegante ed extra-size, economico e facilmente reperibile. Credevo che non avrei mai più trovato un altro degno delle mie attenzioni. Il Benefit lo avevo visto varie volte ma non mi aveva mai colpito. Non avevo provato nulla di quel brand. Inoltre aveva uno scovolino totalmente diverso rispetto a quello del mio fidanzato storico. Ero certa non potesse funzionare.
Accadde però che quello di Essence si seccasse improvvisamente dopo tanto tempo. Ero confusa e spiazzata e, per tirarmi su, andai a fare un giretto da Sephora. Ad un tratto mi girai distrattamente ed era lì. In piedi. Mi fissava. Fu uno sguardo rapido eppure colsi in lui lo stesso mio affascinato stupore. Era mio. Ero sua. Lo presi con me, nel mio cestino. Poi lo rimisi al suo posto. Continuai così a lungo, sguazzando nella mia indecisione, confrontandolo con il pesante ricordo del mio ex. Alla fine decisi che era giunto il momento di tagliare ogni legame col passato, di tentare strade nuove. Lo comprai.



Durante i primi tempi della nostra relazione non mancarono gli alti e bassi tipici di chi non si conosce ancora bene. Lui era pesante, pastoso, impreciso. 
Lo lasciai fuori una notte, da solo, aperto in due e tornò in sé. Egli capì di cosa avevo bisogno.
Da allora il nostro rapporto è stato un crescendo di soddisfazione.



Il suo scovolino in silicone che ho sempre snobbato riesce a separare le mie ciglia. La sferetta che si trova sull'estremità la uso per enfatizzare quelle più esterne. 
Dona volume, lunghezza ma soprattutto mantiene la curvatura.
Le mie ciglia sono tante, di media lunghezza ma terribilmente dritte. Non esiste piegaciglia o mascara incurvante che possa fare qualcosa. Dopo un quarto d'ora si afflosciano irrimediabilmente.
Il They're real di Benefit è l'unico prodotto che riesca a mantenere in piega le ciglia col trascorrere delle ore.
E forse questo suo pregio trova la sua giustificazione nella texture corposa che si secca dopo poco.
Molte ritengono che indurisca eccessivamente le ciglia e renda ostico lo struccaggio. Non condivido a pieno la prima obiezione. Diventa secco ma le mie ciglia mantengono comunque un minimo di flessibilità. Ad ogni modo non è un aspetto che mi crea fastidio.
Effettivamente è più difficile da struccare rispetto ad altri mascara ma, utilizzando il Take the day off di Clinique, non ho problemi a rimuoverlo rapidamente.
A sbavare lui da solo non ci pensa minimamente. E' uno tutto d'un pezzo.
Come si intuisce dall'esclamazione nel suo nome non è un mascara discreto. L'effetto è drammatico: quello che io ricerco anche alle 7 del mattino! L'effetto ciglia finte ovviamente lo danno solo le ciglia finte ma lui ha gli attributi. 
Ora, a distanza di undici mesi circa, inizia ad abbandonarmi. 
Il mascara andrebbe cambiato ogni tre mesi, lo sappiamo tutte, però mi rifiuto di buttar via 25 euro dopo così poco tempo! Soprattutto considerando che le sue performance sono andate migliorando nel tempo e che non mi trucco tutti i giorni.
Al momento ho altri mascara in lista d'attesa ma appena li avrò smaltiti ho intenzione di riacquistarlo.
Già mi manca. E' quello delle occasioni importanti, quello che non delude. 
Adesso mi guarderò intorno, ne frequenterò qualche altro per verificare se ciò che mi lega a lui è così indissolubile, se lui è talmente insostituibile per me da non poterne più fare a meno.
In base alla mia recente esperienza, dunque, posso affermare che sarebbe bene dar retta al sesto senso quando ci invia messaggi così immediati ed insoliti.  

Dicevo che mi è capitato due volte.
L'ultima qualche mese fa.
Era in prima fila, diverso da tutti gli altri.
Non assomigliava per nulla a quello di prima.
Non era il mio tipo. 
Ad un tratto mi sono girata e mi fissava. 
Ho colto un guizzo impercettibile nel suo sguardo.
Poi l'ho visto odorare il suo libro ed ho capito che volevo avere a che fare con lui.
Non so ancora perché ma ci sto lavorando. 

Viva

I SEE GHOST - CHRISTMAS EDITION

Ogni anno provo una vena di sgomento nel constatare quanto passi velocemente il Natale.
La frenesia di un lungo periodo di attesa soccombe gradualmente durante un unico lungo giorno di bagordi. L'adrenalina scema di ora in ora finché ci si ritrova a letto, la sera del 25, ed è finito.
Un senso forse non ce l'ha ma c'è bisogno anche del Natale nella vita.
C'è bisogno di fermarsi.
C'è bisogno di cucinare per qualcuno.
C'è bisogno che i figli tornino a casa.
E che qualcuno esca a comprarti un brutto regalo.
C'è bisogno dei giochi.
Delle domande invadenti e delle risposte di circostanza.
Dei sorrisi.
Che anche se non sono veri vanno bene lo stesso perché ce n'è bisogno.
E mentre ridi per finta ricordi come era ridere davvero e vorresti farlo di nuovo.
Quasi quasi potresti provare. Sforzarti.
Cullare un'idea.
Pensare a qualcuno che abbia un altro nome ma che dica le stesse parole.
C'è bisogno di scordare i buchi neri ed i dolori.
Per questo ci sono le luci, i dolci ed il vino, i bambini che urlano, le mamme che hanno bisogno di una mano.
Per questo è Natale.
Ed anche se non è felice è Natale lo stesso.
Un paio di giorni fa mi sono imbattuta in questa canzone. La ascolto in loop e mi fa male.
Forse perché anche io vedo fantasmi. E li sogno pure.
La vita muta incessantemente. Non si può evitare e se non si cambia assieme a lei si perde l'equilibrio.
Come un lenzuolo che rimane impigliato mentre è sferzato da un vento nuovo e potente. O lo si asseconda o ci si lacera.
Anche adesso che avrei nuove prospettive, difficili ma pur sempre nuove, non riesco a smettere di guardare indietro.
Non ho coraggio di ammetterlo altrove se non tra queste righe: ti odio.
E' Natale e ti auguro lo stesso male che hai fatto.
E' un Natale malato.
E' un Natale di fantasmi.

Ti sfido: vince chi è felice per primo.
Auguri.

Viva