20 settembre 2014

CHANEL - LES BEIGES

Attenzione: questo è un post costoso! Declino qualunque responsabilità connessa al sorgere di nuove esigenze e bisogni cogenti nei lettori.
Lo so che lo state pensando. Non mi serve. Costa troppo.
Anche io lo pensavo. Ne sentivo parlare, leggevo recensioni ma continuavo strenuamente a sostenere che non avrei mai speso quella cifra per una terra. Mai.



Ne ho comprate due.
La 40 prima dell’estate. La 30 ieri.
La prima volta fu un acquisto compulsivo durante uno dei miei frequenti cali umorali ma la seconda volta l’ho fatto con coscienza e volontà, signori della Corte!
All’inizio non sapevo bene cosa farmene e, di conseguenza, nemmeno che tonalità scegliere. (In Italia sono disponibili sei tonalità: dalla 20 alla 70. All’estero creda sia venduta anche una 10).
Nasce come bronzer, da applicare con il pennellino in dotazione, al fine di ottenere un incarnato più caldo e luminoso. Quindi non sarebbe propriamente una cipria né tantomeno una terra da contouring. Eppure, stranamente, funziona alla perfezione per ciascuno di questi scopi.
Non amo il concetto di bronzer. Non mi piace l’idea di alterare il colorito naturale. Il mio diktat è: o sei abbronzata o non lo sei. La base viso dovrebbe corrispondere al tono di pelle nonostante ancora troppe troppe donne pensino diversamente. Tuttavia, all’inizio della primavera ho provato ad usarla leggermente su tutto il viso e l’ho amata. Vedevo il mio colorito non modificato ma esaltato in modo naturale. Proprio quell’effetto “belle mine” che promette la descrizione sulla scatola.
Per un vago contouring va benissimo. Ero scettica perché tutte le tonalità mi sembrava avessero sottotono  troppo caldo eppure anche usata così l’effetto è gradevolissimo.
A giugno, una mattina, presi coraggio e la spolverai con un kabuki su tutto il viso. Allora forse era  un po’ troppo scura e due passate erano eccessive però, a parte il singolare contrasto tra l’abbronzatura caraibica sul viso e le braccia bianco latte, l’effetto mi conquistò definitivamente.
Non uso fondotinta tradizionali perché, non avendo bisogno di molta coprenza, prediligo un risultato meno visibile, più nude. In genere mi basta un fondo minerale o una cipria. Inoltre cerco il più possibile di usare ingredienti non dannosi e non comedogeni. Tuttavia, quando vidi l’effetto patinato e radioso che dona utilizzandola su tutto il viso decisi che l’avrei riacquistata anche se all’interno ci fosse stato plutonio. 
Ho apprezzato, inoltre, il fatto che, forse per merito della silica, tenga a bada la lucidità. In questo senso la preferisco decisamente alla Mineralize Skinfinish di Mac e ad altri fondi minerali.
Questo è l’inci.



Il packaging è nelle mie corde: essenziale, lucido, solido, avorio e nero, quadrato ma dai bordi stondati, grafica minimal. C’est moi! Ha anche un dignitoso specchio che non uso mai. All’interno trova il suo posto un sottile pennello a mezzaluna che è anche abbastanza funzionale. Spesso lo cerco appositamente per fare il contouring sotto lo zigomo. Il fatto che il tutto sia così compatto è particolarmente comodo qualora voleste portarvela in giro. Il prodotto ha una leggera e, secondo il mio gusto, gradevole profumazione vagamente fiorita. Il sacchettino di velluto con il logo della maison non so perché esista ma c’è. Il prezzo dovrebbe aggirarsi intorno ai 48 euro. Nella profumeria dove l’ho acquistata costa  43 euro. Alcune Sephora vendono Chanel  (sul sito Sephora no, per ragioni di marketing) e magari con uno dei loro sconti del 20% diventa un pizzico più abbordabile.



Che l’abbia apprezzata si evince anche dal buco che ho provocato a quella vecchia. All’apice dell’abbronzatura, durante quest’estate, ne ho fatto un uso smodato. Sebbene si tratti di un prodotto modulabile, adesso la 40 inizia ad essere troppo scura e finirà per essere relegata al ruolo esclusivo di terra. Per tale ragione ho acquistato la tonalità più chiara. 
Se ha un difetto è quello di ossidarsi. Come si nota dalla foto seguente è possibile che si crei una patina più scura che, tuttavia, può essere facilmente rimossa grattando un poco la superficie. 

Chanel Les beiges 30, Chanel Les Beiges 40


Chanel Les Beiges 30, Chanel Les Beiges 40



Se tra la 30 e la 40 non c’è poi così tanta differenza, tra la 20 e la 30 la differenza è evidente. Temendo che la prima risultasse troppo chiara ho scelto la tonalità intermedia che sono certa andrà bene durante i prossimi mesi grazie alle Gocce magiche autoabbronzanti di Collistar, ilmiosegretodibellessa
Ma questa è un’altra storia che giustificherà un altro costoso post. 

2 commenti:

  1. Ciao! Anche io me ne sono innamorata! Ho provato a resistere tanto, ma alla fine ho ceduto! Adesso sto provando Les Beiges fluido...l'effetto che regalano questi prodotti non l'ho mai ottenuto con altri!!!! Devo dire che in Chanel sono davvero disponibili, perché se richiedi sul loro sito campioni gratuiti, te li inviano direttamente a casa! :)

    RispondiElimina
  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina